La crisi non frena l’innovazione.
È quanto emerso dall’edizione 2022 del rapporto WIPI – World Intellectual Property Indicators, pubblicazione a cura dell’Organizzazione Mondiale per la Proprietà Intellettuale (World Intellectual Property Organization – WIPO), basata sui dati raccolti dalla stessa agenzia, dai vari uffici nazionali e regionali e dalla Banca Mondiale (The World Bank).
A sorpresa, durante un 2020 in cui le imprese di tutto il mondo sono state fortemente colpite dalla pandemia, le domande di deposito relative a brevetti, marchi e disegni hanno tenuto, per poi raggiungere i massimi storici nel 2021, con 3,4 milioni di domande per i brevetti, 18,1 milioni per i marchi e 1,4 milioni per disegni e modelli industriali.
“Non si tratta affatto di una coincidenza – commenta Paola Taino, cofondatrice del nostro studio – ma di un chiaro segnale del fatto che è proprio quando rallentiamo la corsa che riusciamo a scorgere ciò che è davvero importante e necessario, a livello umano, filosofico e tecnologico. Nel 2020, anche nei momenti più difficili della pandemia, ricevevamo continuamente telefonate da imprenditori in cerca di supporto per brevettare un’idea. Molti cercavano soluzioni per risolvere i nuovi problemi della vita in lockdown, altri andavano oltre per non farsi trovare impreparati una volta terminata l’emergenza. Mentre la sanità era alle prese con qualcosa di ignoto e drammatico, l’industria cercava risposte alternative ed efficaci per la rinascita, in tutti i settori. Noi lo avvertivamo direttamente nella nostra quotidianità, a contatto con imprese del nord e centro Italia, ma la stessa cosa stava succedendo in tutto il mondo”.